La Controcultura è
di fatto movimento culturale, filosofico, politico e religioso che si oppone
alla cultura dominante della società. Se a questo si aggiunge che non è solo un
movimento ma vari movimenti, che anche storicamente, si oppongono al pensiero
dominante dell’epoca, si sottolinea un quadro (contro)culturale talmente
complesso che è arrivato ad opporsi anche a se stesso.
Controcultura
quindi è una definizione alquanto generica che si presta facilmente a
fraintendimenti, ambiguità e strumentalizzazioni, poiché potrebbero fregiarsi
di questo titolo sia coloro che aspirano a creare nuovi valori libertari che
quelli che invece la libertà intenderebbero limitarla, ma nel primo caso quando
questi valori diventano dominanti non sono più contro.
I grandi
iniziatori della rivoluzione controculturale americana furono i beatniks: Allen
Ginsberg, Jack Kerouac e William S. Burroughs, che formarono l'identità
anticonformista ed in seguito quello che fu definito movimento hippie. Nella
seconda metà degli anni '60 Timothy Leary, Ken Kesey, Alan Watts e Norman O.
Brown, tra gli altri, svilupparono teoria e pratica controculturale, divenendo
leader visibili del movimento.
La psichedelia fu
uno dei componenti più noti di questa controcultura, poiché offrendo una via di
fuga dai limiti imposti alla coscienza e alla vita quotidiana dal sistema
dominante, all’epoca scandalizzava. La musica psichedelica
controculturale dell'epoca fu ovviamente influenzata dal contesto sociale. I
musicisti più celebri furono Janis Joplin, vera e propria icona femminile degli
sessanta, Jimi Hendrix e Jim Morrison, i Pink Floyd, ma anche Beatles e Rolling
Stones che oggi sono esempi centrali e predominati della cultura musicale del
XX secolo.
Altro movimento controculturale è stato il punk, che ebbe vaste ripercussioni nell'ambito dell'arte (soprattutto la musica) e della vita politica-sociale. Da qui come controculture di rilievo sono esplose, quasi tutte legate all'esplosione della tecnologia, cypherpunk, cyberpunk, quegli scrittori ora sono star della letteratura e del cinema avendo firmato parecchi copioni di film di successo.
I CulColCon
La definizione non è come per I-pad, questa è una "i" del tutto normale, mentre questo è il manifesto di un movimento di pensiero.
NOI, non siamo contro e non siamo alternativi, ci piace il contro e ci piacciono le alternative, ma non possiamo disprezzare nemmeno la cultura classica, un bel quadro di Leonardo, una statua di Michelangelo, una ouverture di Rossini, ci gratificano tanto quanto i Pink Floyd o P.K. Dick, o Hair (musical, film, disco, cd o blue ray).
NOI, non siamo contro e non siamo alternativi, ci piace il contro e ci piacciono le alternative, ma non possiamo disprezzare nemmeno la cultura classica, un bel quadro di Leonardo, una statua di Michelangelo, una ouverture di Rossini, ci gratificano tanto quanto i Pink Floyd o P.K. Dick, o Hair (musical, film, disco, cd o blue ray).
E’ anche vero che
non ci piacciono innumerevoli scorreggioni che pur culturalmente molto
preparati, sono noiosi, pedanti, pesanti, anche quando sono contro o quando,
non avendo capito nemmeno loro quello che hanno imparato, non riescono a farsi
capire dagli altri. Non faremo esempi di questi perché si vedono ovunque. In
questo però non vorremmo dare spazio a cretinate che anche in un contesto
culturale molto diverso, restano gigantesche stronzate, come ad esempio quella
parte di Gossip che prende come riferimento degli emeriti pirla, pur di vendere
qualcosa.
Un ultimo aspetto
di questa nostra piccola cultura collaterale è questo: non vogliamo vendere
nulla a nessuno.
I Culcollaterali evidenziano, affermano, ipotizzano, ritengono, sostengono ma non incassano. Non intendiamo essere un collante per tante persone, ma un semplice collant disegnato strambo che massaggia gambe ed accarezza coscienze.
I Culcollaterali
sono pochi, minoritari, strambi, impopolari ma sicuramente disallineati
dagli sfigati ignoranti e maleducati che oggi dominano e si arricchiscono.
Non ci iscrive a questo club, si produce e si diffonde con ogni mezzo utile, il pensiero di qualcosa è già qualcosa da approfondire ed è per se stesso un argomento interessante. State svegli.
Abbiate idee, abbiate voglia di esprimere!
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