locuzione latina (propr. "a collo torto"), usata in italiano
come avverbio - [sotto l'azione di costrizione] a denti stretti, a
malincuore, controvoglia, di contraggenio, di mala voglia,
malvolentieri.
Contrario: di buon grado, volentieri.
Si ritiene che "obtorto collo" sia stato coniato
nel giorno in cui i romani durante la seconda guerra sannitica,
accerchiati nelle gole di Caudio (321 a.C.), furono costretti
ad inchinarsi passando sotto un giogo di lance dei sanniti.
Forche Caudine: mentre l'esercito romano si stava spostando da Capua a Benevento,
spie sannite travestite da pastori li indirizzarono verso una stretta
gola montuosa dove furono presi facilmente in trappola dai nemici
capeggiati da Gaio Ponzio Telesino. Alla fine i Sanniti lasciarono andare l'esercito romano ma imposero gravose condizioni di resa; tra queste la subjugatio, il passaggio sotto il giogo:
due lance confitte in terra, una sospesa orizzontalmente a queste
ultime: lo sconfitto, nudo, doveva passarvi sotto, inchinandosi, in
presenza dell'esercito nemico.
Abbiamo trovato strane descrizioni di questa sconfitta, compresa quella che l'esercito vincitore ha sodomizzato gli sconfitti. Prendiamo le distanze da questa narrazione che non ci pare storicamente verificata, perchè se proprio i vincitori avessero festeggiato in quel modo, sarebbe stato l'evento antesignano del gay pride, oppure la più grande orgia della storia mondiale, invece questa battaglia non è così famosa, anche se ad onor del vero la vendetta dei romani è stata violenta e cruenta.
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