Pin Up are back


Arte, forse sembriamo un po' maniaci ma trascurare la pittura ci sembra villipendio all'umanità. Tornano sorridenti e prorompenti ragazze, ritratte in pose provocanti e sguardi ammiccanti. Le Pinup qui rappresentate, erano l’archetipo della bellezza femminile genuina, non artefatta, intrisa di una sensualità garbata, non priva di un tocco di ironia, che non scade mai nel cattivo gusto.

Le illustrazioni artistiche delle Pinup provengono dal 1930, ma è giunto alla ribalta solo a partire dagli anni ’50 e ’60 e che riveste tuttora un ruolo importante nella cultura americana. Non è un caso se alcuni dei primi illustratori di tale genere siano oggi riconosciuti come artisti raffinati.
La collezione di Louis K. Meisel torna alla Gallery per una mostra ricca di fascino e suggestioni. La mostra propone una selezione di una cinquantina di pezzi, alcuni molto rari e di notevoli dimensioni, tra oli su tela, acquerelli e pastelli, firmati da maestri dell’illustrazione Pinup, come Gil Elvgren, Alberto Vargas e Rolf Armstrong.

The Great American Pin-Up Returns: The AK Collection. 2 aprile – 2 maggio, Louis K. Meisel Gallery, 141 Prince St, New York, NY 10012

La diva che più di ogni altra ha saputo emergere nel periodo dell'immediato dopoguerra è stata Rita Hayworth: giunta alla celebrità grazie al film Gilda (del 1946), è divenuta nell'immaginario collettivo non solo statunitense una figura rappresentativa di un certo tipo di bellezza femminile, ma prima delle donne reali  con il termine di pin-up (termine di lingua inglese traducibile con da appendere) si indicano generalmente le ragazze - solitamente procaci, ammiccanti e sorridenti - fotografate in abiti succinti le cui immagini, durante il secondo conflitto mondiale, iniziarono a diffondersi su molte riviste settimanali degli Stati Uniti.

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