Magie linguistiche


L’idea di iniziare ogni nota con una domanda per attirare l’attenzione del lettore è una magia che ci infastidisce. ABRACADABRA: l’argomento di approndimento è proprio questa parola.

Usata da prestigiatori e illusionisti nei loro spettacoli di intrattenimento, o per "deridere" l'ipotesi che esista una soluzione semplice a problemi apparentemente irrisolvibili, Abracadabra è un’allocuzione molto antica, in passato degno di rispetto e venerazione. Le origini della parola stessa sono ancora un mistero.

L'ipotesi più accreditata è che sia stato il medico dell'Quintus Serenus Sammonicus a "crearla" (nel III secolo d.C.): quest'ultimo, al servizio dell'imperatore Caracalla, la utilizzò per curare la febbre del suo importante paziente. Le sue indicazioni a riguardo, contenute nel libro Liber Medicinalis, contribuirono alla diffusione del "culto" di questa parola, che trovò nei successivi imperatori Geta e Alessandro Severo due grandi estimatori. Altri (2) pensano che si tratti di una parola celtica, composta da Abra (Dio) e Cad (santo), o (3) che derivi dalla frase babilonese Abbada Ke Dabra ("muori quando la parola stessa è pronunciata"), oppure (4) chi sostiene provenga dall'aramaico Avrah KaDabra, il cui significato è più o meno "Io creerò come parlo" o (5) da Abhadda Kedhabhra, cioè "sparisci come questa parola".
Infine chi pensa sia derivata (6) dalla frase araba Abra Kadabra, ovvero "fa che le cose siano distrutte". Ulteriore interpretazione (7) che la sua origine sia ebraica, dell'unione dei tre vocaboli che rappresentano la santa Trinità: padre (ab), figlio (ben), e spirito santo (ruach acadach), ma anche (8) potrebbe essere ha-berakah daberah ("pronunciare la benedizione") o (9) Abreq ad habra ("invia la tua folgore fino alla morte").

Harry Potter con le sue magie letterarie, ha introdotto Avada Kedavra come la più potente delle tre Maledizioni Senza Perdono, conosciuta anche come "l'Anatema che Uccide". Avada Kedavra è un’antica formula magica in lingua aramaica, derivante dalla frase "abhadda kedhabhra", che significa "sparisci come questa parola". Dalla stessa frase deriva probabilmente anche la parola magica abracadabra.

Qualunque sia la sua provenienza è universalmente usata in tutte le lingue mondiali "così com'è" e riconosciuta ovunque come per sé stessa inintellegibile, a questo punto, avendo significati opposti è spendibile per ogni situazione, quindi abracadabra il gioco è fatto ( e questo articolo diventa ciclico)

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